Palazzo Leone da Perego
Via Gilardelli, 10 – Legnano (Mi)
Apertura: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19
Chiuso domenica 20 aprile 2025 (Pasqua) – Aperto lunedì 11 aprile 2025
Il 15 marzo apertura dalle ore 17.00 per inaugurazione
Visite guidate gratuite su prenotazione ai seguenti recapiti:
T 0331-471.575 / 578 – e-mail: ufficio.cultura@comune.legnano.mi.it
Ingresso libero
DES VIES TRAVERSÉES
Le foto qui presentate sono state tutte scattate tra il 2000 e il 2019. Sono tratte da reportage prodotti in paesi diversi come India, Nepal, Cambogia, Guatemala, Mozambico, Perù, Bolivia e Mongolia.
Vogliono esprimere l’esilio, la violenza contro le donne o addirittura l’espropriazione della terra, ma sono sempre sorpresi dal movimento dei corpi, immobili, ondeggianti o danzanti, dai gesti semplici ma ardenti, dalla grazia dei bambini che guardano le rovine, dai sorrisi inaspettati, dalle lacrime che sgorgano, ma anche dalla pioggia e dalla maestosità delle montagne. Si liberano dai temi, perdono anche un po’ della loro geografia, del loro tempo, si lasciano attraversare, colpire dalla vita, vite che scorrono silenziose, lontane o vicinissime, nel suono sommesso dei sussurri, nel fruscio delle stoffe, nell’incertezza degli sguardi diretti o fugaci. Queste vite ti ordinano di catturarle, chiedono all’immagine, a chi scatta la foto e a chi la guarderà, di non dimenticarle. Perché da queste vite incrociate si eleva il canto mai rassegnato del mondo (Judith Perrignon).
Fotoreporter da oltre 25 anni, Marie Dorigny ha lavorato inizialmente come scrittrice. Si è unita al mondo della fotografia nel dicembre 1989 durante la rivoluzione rumena e ha prodotto reportage impegnati sul lavoro minorile, la condizione delle donne e le forme contemporanee di schiavitù.
Il suo lavoro, pubblicato sulla stampa nazionale e internazionale, è stato anche ripetutamente esposto nelle gallerie fotografiche della FNAC (schiavitù domestica), al festival di fotogiornalismo Visa pour l’Image di Perpignan (lavoro minorile e accaparramento di terre), alla Bibliothèque
Nationale de France (prostituzione e immigrazione illegale) e al Museo di Lione (Kashmir).
Il suo lavoro è stato premiato più volte:
- 1991: World Press per il suo reportage sulle devastazioni dell’Agente Orange in Vietnam
- 1998: Kodak Award of the young photojournalist per il suo lavoro sulla schiavitù domestica
- 2013: vincitrice di una borsa di studio del Photoreporter Festival di St Brieuc Bay per un progetto di reportage sulla violenza contro le donne in Nepal
- 2014: vincitrice della borsa di studio fotografica AFD/Polka per il suo progetto “Main basse sur la terre” sull’accaparramento di terre in Mozambico. Questo lavoro è stato poi esposto al MEP di Parigi.
Tre monografie presentano anche il suo lavoro fotografico:
- “Enfants de l’ombre” (Marval Editions, 1993),
- “Cachemire, le paradis oublié” (Editions du Chêne, 2004) e infine,
- “L’Inde invisible” (CDP Publishing, 2008).
Il suo ultimo lavoro, “Displaced, femmes en exil”, è stato commissionato nel 2016 dal Parlamento europeo. È stato esposto (per tre mesi) dal Parlamento di Bruxelles e da Visa pour l’Image.